ROMANIA: Il conduttore televisivo che offre dei soldi per ogni cane scuoiato


Si chiama Radu Banciu il conduttore televisivo rumeno che lo scorso 20 settembre, durante una trasmissione tv, ha manifestato tutto il suo odio nei confronti dei randagi.

La situazione dei cani senza padrone sul suolo rumeno è tragica, come ormai tutti sanno, a causa della brutale legge ammazzarandagi varata in tutta fretta dal governo Basescu e riconfermata dalla Corte Costituzionale qualche giorno fa.

Il giornalista ha messo il carico da novanta incitando all’odio e allo sterminio senza troppi giri di parole, e arrivando ad offrire addirittura 250 lei (equivalenti a circa 55 euro) per ogni pelliccia di cane scuoiato.

Poi, scoppiando a ridere, ha dichiarato che per quanto lo riguardava “quel che resta del cane può anche rimanere in strada. Offro 250 lei praticamente da stasera a chiunque mi porta la pelliccia di un cane scuoiato”.

La trasmissione televisiva, condotta proprio dallo stesso Banciu e intitolata “Lumea lui Banciu”, non è stata sospesa.

Immediata è stata però la reazione del popolo della rete che, sul profilo Facebook del giornalista, ha pubblicato a ripetizione un messaggio di protesta: “L’intera Europa è scioccata dai suoi commenti in merito ai randagi rumeni. Da come abbia offerto 250 lei per ogni cane ucciso e scuoiato, e i cui resti siano lasciati in strada. I suoi commenti mostrano ad un mondo che guarda quanto retrograda sia la maggior parte della gente del suo Paese. Non c’è assolutamente nulla di cui essere orgoglioso in quello che ci state mostrando. Il Medioevo si è appena avvicinato un po’ di più alla Romania. Lei è una disgrazia”.

Interrogato in merito ai suoi commenti, Banciu ha spiegato: “Voglio che il pubblico apra gli occhi sulla piaga che i cani randagi costituiscono per tutti noi. Mi chiedo cosa accadrà se in un anno raddoppierà il loro numero”, sottolineando di non essere stato redarguito da nessun superiore per quanto dichiarato, dal momento che “possiede un certo status sociale” che di fatto lo autorizza a dire senza timore tutto quello che pensa.

Anche a noi, leggendo le sue esternazioni, viene da pensare che il pubblico dovrebbe aprire gli occhi su un certo tipo di uomini, sulla piaga che costituiscono per il vivere civile. Ci chiediamo cosa accadrebbe se in un anno il loro numero raddoppiasse. Di una cosa siamo certi: i cani randagi sarebbero la nostra ultima preoccupazione.

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