Sembra un racconto di fantascienza e invece il primo cervello umano costruito in provetta è ora realtà. L'encefalo, una versione in miniatura dell'organo che misura appena quattro millimetri ma che rappresenta un gigantesco passo avanti per la scienza, è frutto di una ricerca internazionale guidata dall'Istituto di Biotecnologie molecolari dell'Accademia Austriaca delle Scienze, in collaborazione con le università di Edimburgo e Londra e con l'istituto britannico Sanger, della Wellcome Trust. Lo studio è stato anche pubblicato sulla rivista Nature.
MODELLO UTILE A STUDIARE MALATTIE ENCEFALICHE. Il mini-cervello, che ha un aspetto biancastro, lattiginoso e una forma indefinita, rappresenta il risultato di anni di ricerche da parte degli scienziati che finora non avevano mai potuto avere a disposizione un modello tanto accurato e simile alla controparte umana.«Siamo fiduciosi che questo metodo permetterà di studiare una varietà di malattie legate allo sviluppo neurologico», ha osservato il team di studiosi coordinati da Madeline Lancaster e Juergen Knoblich. «Lo sviluppo delle regioni della corteccia», hanno detto riferendosi al mini organo artificiale, «avviene secondo un'organizzazione simile a quella che si osserva nei primi stadi di sviluppo del cervello umano».
La complessità del cervello umano rendeva impossibile studiare molti disordini in organismi modello». Adesso, invece, nel cervello in provetta è già stata riprodotta la prima malattia: la microcefalia.
ORGANOIDE COSTRUITO CON CELLULE STAMINALI. Il cervello è stato costruito a partire da cellule staminali umane pluripotenti, ossia cellule immature in grado di svilupparsi in ogni direzione. Nella ricerca sono state utilizzate sia cellule staminali embrionali, sia cellule adulte riprogrammate, le cosiddette Staminali pluripotenti indotte (Ips). Non si tratta di un vero e proprio organo, quello che le cellule hanno «costruito», ma un organoide. Dimensioni e forma non sono infatti quelle del cervello umano, ma la struttura è quella di un cervello in miniatura e ricorda da vicino quella della parte più evoluta e complessa: la corteccia. Ha anche una cavità interna che ricorda il ventricolo che porta il liquido cerebrospinale nel cervello umano e una struttura, ed è in grado di sopravvivere per mesi in un bioreattore che lo aiuta a nutrirsi. Nonostante questo, ci sono ancora molte limitazioni e c'è ancora moltissima strada da fare prima di riprodurre in laboratorio un cervello del tutto simile a quello umano.
Fonte : Lettera43.it